Consigli

img_consigliL’igiene orale quotidiana

Per mantenere in piena salute denti e gengive ed anche per un buono stato di benessere psicofisico, è fondamentale un’adeguata igiene orale quotidiana.
L’uso dello spazzolino, unitamente al filo interdentale, l’uso specifico di collutori antibatterici sono le migliori armi a disposizione di tutti per prevenire carie e malattie delle gengive.
A queste buone abitudini è indispensabile abbinare con cadenza periodica delle sedute di igiene orale professionale eseguite da personale qualificato e laureato.
Queste sedute sono anche un’occasione preziosa per la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie del cavo orale.
La placca batterica che si forma nel cavo orale e soprattutto tra denti e gengive è tra le cause principali delle malattie del parodonto (dette parodontopatie), alle quali possono essere collegate da recenti studi, patologie di tipo cardiovascolare e respiratorie.
Per questi motivi è necessario adottare procedure e presidi di igiene orale efficaci, allo scopo di rimuovere la placca, che possiamo definire “città di batteri”.
Come dicevamo, le armi che abbiamo a disposizione sono in primis lo spazzolino da denti ed il filo interdentale.
E’ necessario lavare i denti due volte al giorno per non meno di due minuti, ed è  altrettanto necessario usare una tecnica adeguata.

Come usare lo spazzolino da denti?
1) Collocate lo spazzolino a 45 gradi rispetto alla linea gengivale e strofinate allontanandolo dalla gengiva, dovete “DISEGNARE” delle O su denti e gengive.
2) Pulite delicatamente la superficie esterna, interna e la superficie di masticazione del dente con brevi movimenti avanti e indietro.
3) Per pulire le superfici interne dei denti anteriori, tenete lo spazzolino in verticale e strofinate delicatamente in alto e in basso con la punta.
Durante la pulizia è consigliabile spazzolare anche la lingua.

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Molti problemi si verificano principalmente tra i denti dove lo spazzolino non può arrivare.
Il filo interdentale arriva laddove lo spazzolino non riesce, ma è necessario apprendere la tecnica giusta:
1) Prendete circa 45 cm di filo interdentale e avvolgetene gran parte intorno a ciascun dito medio (di più intorno a un dito che all’altro), lasciandolo 2-3 cm di filo tra le due dita.
2) Mantenendo il filo ben teso, fatelo scivolare delicatamente fra i denti, senza danneggiare le gengive.
3) Piegate il filo interdentale intorno ad ogni dente a forma di C e muovetelo delicatamente sui lati di ogni dente e fin sotto la linea gengivale. Utilizzate una parte del filo interdentale nuova passando da una parte all’altra. Non preoccupatevi se all’inizio le gengive sanguinano, è un fenomeno piuttosto comune. In pochi giorni dovrebbe scomparire man mano che le gengive diventano più sane. Qualora dovesse persistere è necessario consultare il proprio odontoiatra di fiducia.

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Anche l’alimentazione è fondamentale, mantenere una dieta equilibrata, evitare spuntini tra un    pasto e l’altro e utilizzare prodotti per l’igiene orale che contengono fluoro, sono azioni che aiutano a mantenere sano il tuo sorriso.

Come scegliere il dentrifricio giusto?

Il dentifricio è una sostanza di consistenza pastosa, gelificata  o fluida, che ha lo scopo di completare la detersione delle superfici dentarie. Il suo utilizzo non è indispensabile ai fini dell’igiene orale, tanto che alcuni autori consigliano di utilizzare il dentifricio sullo spazzolino solo dopo aver effettuato la pulizia con filo interdentale e lo spazzolino bagnato d’acqua.
La pulizia più efficace è data dal movimento meccanico dello spazzolino, che rimuove le impurità e i batteri.
Il dentifricio è però sempre un valido aiuto per l’igiene orale.
Usando il dentifricio è sufficiente sporcare le setole con una punta del prodotto, una dose eccessiva, oltre che risultare inutile, potrebbe creare una quantità eccessiva di schiuma che determinerebbe un effetto di scivolamento sulle superfici dentarie con conseguente diminuzione dell’efficacia meccanica dello spazzolino stesso.
Non bisogna affidare alla pasta dentifricia capacità che non è in grado di darci: l’importante è spazzolare i denti in maniera efficace e massaggiare le gengive senza utilizzare prodotti con sostanze abrasive in eccesso.
Se non ci sono indicazioni particolari scegliete il dentifricio con l’aroma che più vi aggrada, controllando sempre che contenga fluoro, sostanza in grado di effettuare un’azione di disturbo sulla placca batterica.
Esistono dentifrici con azioni specifiche a base di sostanze medicate, o contenenti prodotti che aiutano a rimuovere le colorazioni esterne (sbiancanti). Per questi dentifrici chiedi sempre consiglio al tuo odontoiatra di fiducia, che ti saprà indicare il dentifricio adatto a risolvere il tuo problema.

Dentifrici medicali

  • Anticarie: sono molti i dentifrici pubblicizzati come anticarie, ma la maggior parte deve le sue proprietà alla sola presenza di ioni fluoro.
  •  Desensibilizzanti: si utilizzano in caso di sensibilità accentuata a causa di cibi o alimenti freddi. Talvolta questo problema si verifica anche a causa di abrasioni o erosioni ai colletti dentari. Se utilizzati quotidianamente, rendono i denti meno sensibili al freddo, rallentando il processo di abrasione ed erosione ai colletti dentari.
  •  a base di Clorexidina: la clorexidina è una sostanza capace di ridurre i depositi di placca batterica, responsabile della formazione delle carie. Esplica un’azione sulle gengive e ne riduce l’infiammazione. Data la sua azione generalizzata su tutti i batteri della bocca, si raccomanda di utilizzare dentifrici contenenti clorexidina solo per periodi limitati, e sotto indicazione dell’odontoiatra. Può verificarsi una pigmentazione sui denti facilmente rimovibile.

Dentifrici sbiancanti

Sono da considerarsi sbiancanti, quei dentifrici in grado di rimuovere le pigmentazioni esterne dei denti, (fumo, cibi, caffè, macchie di placca o tartaro, ecc) o di prevenirne la formazione.
Non bisogna aspettarsi di riuscire a rendere più bianco un dente che naturalmente non lo è, se non ricorrendo allo sbiancamento professionale effettuato presso uno studio odontoiatrico. Esistono due tipi di dentifrici con queste caratteristiche:

  •  con potere abrasivo: rimuovono meccanicamente le macchie mediante la presenza di particelle con particolari forme o dimensioni. Sono prodotti che hanno chi più chi meno un potere abrasivo, pertanto in taluni casi, ad esempio in soggetti con problemi di sensibilità o retrazioni gengivali, devono porre attenzione nell’utilizzo di questi dentifrici.
  • con formulazioni cosmetiche: molti dentifrici contengono prodotti “sbiancanti”, che pur presenti con scopi diversi apportano un miglioramento estetico. I dentifrici sbiancanti sono mirati ad un’azione antimacchia priva di abrasività, ma si avvalgono di sostanze “effervescenti”, data la presenza di perossidi (sostanze chimiche), che facilitano la rimozione della placca.

E’ bene sempre non avere aspettative esagerate nei confronti di questi prodotti, attenersi scrupolosamente alle indicazioni delle case produttrici riguardo le modalità e la frequenza di utilizzo, qualora dovessero insorgere disturbi durante il loro utilizzo, consultare il proprio odontoiatra di fiducia.

Dentifrici per bambini

Il fluoro è un elimento che non deve mancare durante lo sviluppo dei denti.
Le linee guida ministeriali raccomandano l’uso di dentifrici contenenti fluoro, al fine di prevenire la carie.
Dai 3 ai 6 anni il dentifricio deve contenere 500 ppm (parti per milione), tale quantità deve essere segnalata sul contenitore. La quantità di dentifricio deve essere pari alla grandezza di una lenticchia. Perché il corretto dosaggio sia rispettato è indispensabile la supervisione di un adulto. Dopo i 6 anni, il dentifricio deve contenere almeno 1000 ppm di fluoro.
E’ sufficiente chiedere consiglio al proprio farmacista, il quale saprà indicarvi il dentifricio adeguato.