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La malattia parodontale

La parodontite cronica è la forma più diffusa nel campo delle patologie dei tessuti di sostegno dei denti.
Inizia con i segni tipici della gengivite che dovrebbero mettere in allarme, ma spesso i pazienti giungono all’osservazione quando la situazione è ormai grave.
La malattia si manifesta con aumento dello spessore della gengiva, sanguinamento, alitosi e mobilità dentale.
Quest’ultimo segno corrisponde ad uno stadio molto avanzato della malattia e perciò più difficilmente trattabile.
Il fattore responsabile della parodontite cronica è quello batterico.
La presenza prolungata di residui di cibo sul margine gengivale provoca la formazione della placca batterica che, se non rimossa entro 24-48 ore calcifica; la gengiva s’infiamma retraendosi e dando luogo ad antiestetiche esposizioni della radice dentale più scura dello smalto e perciò evidente.
La retrazione gengivale è la manifestazione più superficiale del danno dell’apparato di sostegno dei denti: infatti l’osso, che sostiene la gengiva nella sua posizione fisiologica, andando incontro ad un progressivo riassorbimento, determina la mobilità dei denti fino alla loro caduta.
Il trattamento della parodontite cronica va dalla semplice rimozione della placca batterica con strumenti meccanici, al sollevamento del primo tratto della gengiva per una pulizzia più profonda.
Talvolta laddove la perdita di osso è importante esiste la possibilità di promuovere chirurgicamente una rigenerazione ossea per ripristinare una struttura di sostegno sufficiente.
A cura del Comitato Scientifico dell’Associazione Dentisti del Cremonese e del Cremasco